La soluzione della questione Rom e il ruolo delle opposizioni nella “giornnata della memoria”
Nel giorno della memoria, ad Alghero si fanno notare gli smemorati.
Antonio Budruni |
Ci sono delle cose, degli atti concreti, delle scelte politiche che ti spiazzano. Una di queste è l’eliminazione del campo Rom dell’Arenosu e la sistemazione delle famiglie, ormai algheresi, in abitazioni vere, non più precarie: l’avvio di un processo di inclusione.
Sinceramente non pensavo che l’amministrazione algherese riuscisse a risolvere in così poco tempo un problema che era stato lasciato incancrenire per circa trent’anni. In questi casi, tutte le persone dotate di buon senso dovrebbero prenderne atto e plaudire. Con questa operazione, la nostra città riconquista un altro pezzo di civismo e può, almeno per qualcosa, smettere di vergognarsi.
Leggo, nelle cronache di questi giorni, che il sindaco ha ritenuto suo dovere ringraziare associazioni di volontariato locali, la Regione, la Diocesi e tutti coloro che hanno consentito di ottenere questo importante risultato. Bene. Le soluzioni di problemi così importanti, difficili e delicati non si ottengono da soli.
Il sindaco, che come ebbi modo di scrivere qualche tempo fa, “è animale politico di prima grandezza”, sapendo che la parte più retriva e reazionaria della politica locale lo avrebbe accusato di pensare ai Rom e di infischiarsene dei “veri” algheresi, ha sventato sul nascere questo tipi di critiche, annunciando che: “pensiamo alle emergenze degli algheresi che non hanno una casa. Non lasciamo nessuno indietro. Abbiamo ottenuto dalla Regione 3,6 milioni per 28 alloggi da destinare all'edilizia sociale, abbiamo messo in campo 300 mila euro di bilancio e per le infrastrutture a Sa Segada e presto i 10 alloggi saranno consegnati. Si avvicina ulteriormente la realizzazione del progetto di Social Housing a Santa Maria La Palma, altri 70alloggi, stiamo portando a definizione le procedure per il bando per le case in cooperativa a Fertilia, abbiamo chiuso finalmente iter importanti per Carrabuffas e Caragol, dove Area costruirà altri 40 appartamenti».
Insomma, in poco più di sei mesi di amministrazione la giunta Bruno è riuscita a risolvere la questione Rom e a mettere in cantiere azioni idonee alla soluzione del problema della casa per i moltissimi algheresi che ne hanno bisogno e che attendono da anni.
Ciò nonostante, il gruppo di FI in consiglio comunale ha trovato comunque il modo di criticare l’importante risultato acquisito dall’amministrazione, accusandola di discriminare gli algheresi a favore dei Rom.
Ora, che un normale cittadino, giustamente infuriato perché si riesce a trovare un alloggio ai Rom e non agli algheresi costretti ad occupare edifici pubblici perché sfrattati, senza casa, disoccupati e quindi senza un reddito per poterla prendere in locazione, si può anche comprendere.
Ma che queste critiche vengano da esponenti politici che hanno governato per dieci anni ininterrottamente, senza mai essere riusciti non solo ad affrontare la questione dei Rom, ma neppure ad occuparsi, se non marginalmente, dell’edilizia economica e popolare, rendendosi corresponsabili del sacco della città che ha prodotto migliaia di appartamenti sfitti – la prova schiacciante di scelte politiche mirate ad incentivare la speculazione, anziché una seria politica abitativa per i residenti – è davvero inqualificabile. Va bene il gioco delle parti, d’accordo che l’opposizione deve fare la sua parte, ma c’è modo e modo. Il modo scelto da FI è quello di parlare alla pancia della gente, di scimmiottare i Salvini e i La Russa. E, tutto ciò, proprio nel giorno in cui si celebrava il 70° anniversario della Shoah, lo sterminio degli ebrei ad opera dei nazisti. Non solo degli ebrei, ma anche dei Rom, dei Sinti, dei disabili, dei gay, dei comunisti.
Nel giorno della memoria, ad Alghero si fanno notare gli smemorati.
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