Emergenza erosione spiagge algheresi
Riformatori Alghero: «L'amministrazione comunale non può rimanere indifferente».
ALGHERO / «Il maltempo degli ultimi giorni ha riportato l’attenzione di tutti sul problema dell’erosione delle spiagge, rispetto al quale, com'è del tutto evidente, non è stata a tutt'oggi trovata una soluzione.
Per un paese a forte, per non dire unica, vocazione turistica come Alghero le spiagge cittadine prospettano problematiche che incrociano, coniugandoli in un unico valore, fattori che attengono alla conservazione ed alla tutela ambientale e considerazioni che afferiscono all'economia ed allo sviluppo della città.
Stando così le cose, l'amministrazione comunale non può rimanere indifferente.
Appare necessario e non più procrastinabile una piena assunzione di responsabilità nei termini di una programmazione che superi la predisposizione di provvedimenti tampone, i quali possono servire, ed in parte sono serviti, a contenere e/o limitare i fenomeni erosivi, come i canneti per il contrasto eolico ed i diversi mezzi di contenimento e consolidamento della sabbia predisposti di recente, ma che non si sono rivelati sufficienti rispetto ad una soluzione più duratura se non definitiva del problema.
Sappiamo benissimo come la fortissima aggressione urbanistica consentita sui litorali negli anni, per cui è mancato poco che si costruisse persino sull'acqua, renda difficilissime soluzioni radicali e definitive, ma ciò non toglie che non vi siano i rimedi giusti.
Noi non possediamo la ricetta ma abbiamo coscienza del problema. Non abbiamo la scienza per risolverlo: dobbiamo avere tutti il dovere della responsabilità politica di individuare e coinvolgere i laboratori da dove possano arrivare le idee giuste per poi attivare le risorse finanziarie per le conseguenti soluzioni tecniche.
Sappiamo che nei cassetti polverosi degli uffici comunali esistono già studi ed ipotesi progettuali d'intervento: forse è il momento di tirarli fuori ed attivarli in fretta, prima che sia troppo tardi.
Se così non fosse, o quelle ipotesi non fossero ritenute sufficienti e idonee, proponiamo l'immediata costituzione di un gruppo di lavoro, una vera e propria unità di crisi, composta di politici e tecnici che, anche con l'auspicato contributo della Facoltà di Pianificazione Territoriale della nostra Università, abbia il compito di individuare centri o istituzioni scientifiche in grado di prospettare metodi, modalità e strutture risolutive della grave erosione che sta inesorabilmente depauperando le nostre spiagge, con danni gravissimi per l'economia cittadina».
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