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8 Ottobre 1747
Con una carta reale i Savoia
disciplinano le modalità di approvvigionamento di grano nelle città sarde.
(8 Ottobre 1747)
Come e dove ritirare i sacchetti della spazzatura
Riprende la distribuzione delle buste per la frazione umida e per la plastica.
Da mercoledì prossimo, 10 ottobre, inizia la distribuzione dei sacchetti dei rifiuti per l’umido e per plastica. Per quattro settimane, presso il mercatino settimanale di viale Sardegna dalle 08,00 alle 12,00 gli addetti dell’Aimeri Ambiente saranno a disposizione dei cittadini per la consegna delle scorte delle buste necessarie per un anno.
Da mercoledì prossimo, 10 ottobre, inizia la distribuzione dei sacchetti dei rifiuti per l’umido e per plastica. Per quattro settimane, presso il mercatino settimanale di viale Sardegna dalle 08,00 alle 12,00 gli addetti dell’Aimeri Ambiente saranno a disposizione dei cittadini per la consegna delle scorte delle buste necessarie per un anno.
Inoltre, per i prossimi quattro sabati, a partire dal prossimo 13 Ottobre, dalle 08,00 alle 12,00, le consegne saranno effettuate presso l’ex mercato civico di Sant’Agostino. Per il ritiro dei sacchetti è necessario esibire la cartella Tarsu dell’anno 2011.
Appuntamento del lunedì tra i quartieri
Si apre a Fertilia un ciclo di incontri tra l'amministrazione civica e i residenti dei vari rioni.
L’amministrazione Lubrano avvia il percorso di partecipazione e dialogo con i quartieri e le borgate della città attraverso una serie di incontri con l’obbiettivo di instaurare con i cittadini un nuovo rapporto, un nuovo modo di amministrare per il bene della città. Famiglia in ospedale dopo aver ingerito funghi tossici
Marito, moglie e figlio si sono sentiti male nella notte tra sabato e domenica.
E' il primo caso di intossicazione di funghi della stagione che ha impegnato gli ispettori micologi del Dipartimento di Prevenzione della Asl n.1, stati chiamati dai medici del Pronto Soccorso di Sassari.
Il Pd sollecita la revisione del progetto. L'Udc chiede il coinvolgimento delle ditte locali
All’indomani dell’ok alla circonvallazione partono le manovre per la modifica del tracciato.
Il Partito democratico annuncia che già dai prossimi giorni chiederà un incontro con i progettisti della Servin s.r.l. per chiedere chiarimenti in merito ai tratti del percorso, giudicati critici dal centro sinistra, e alle possibilità di rivedere il circuito dell’anello viario intorno al centro abitato.
L’obiettivo è risolvere le perplessità sollevate dalla maggioranza, prima di riportare nell’aula di via Columbano l’elaborato definitivo.
Solo motivi tecnici dunque alla base dello stop al progetto arrivato da parte della coalizione, durante la prima seduta del consiglio.
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A sin. Gavino Tanchis |
L’obiettivo è risolvere le perplessità sollevate dalla maggioranza, prima di riportare nell’aula di via Columbano l’elaborato definitivo.
Solo motivi tecnici dunque alla base dello stop al progetto arrivato da parte della coalizione, durante la prima seduta del consiglio.
Quel pasticiaccio brutto di via Columbano
Era davvero opportuno ieri l'altro approvare il progetto della circonvallazione?
Carlo Mannoni, ex vicepresidente ed ex assessore della giunta regionale guidata da Renato Soru, ha spiegato, in termini molto chiari e documentati, il duplice rischio che corre la città di Alghero (e la maggioranza che la governa): perdere una parte del finanziamento per la circonvallazione e, anche, parte della propria credibilità.
Se l’analisi di Mannoni è corretta, allora è necessario porsi qualche domanda per capire perché un sindaco e una maggioranza al governo della città da pochissimi mesi accettino di correre simili rischi. E, cioè: quale medico ha ordinato loro di comportasi in questo modo?
Le risposte possono essere tante e diverse. Una su tutte, credibile e possibile: il medico “inesperienza”.![]() |
Antonio Budruni |
Se l’analisi di Mannoni è corretta, allora è necessario porsi qualche domanda per capire perché un sindaco e una maggioranza al governo della città da pochissimi mesi accettino di correre simili rischi. E, cioè: quale medico ha ordinato loro di comportasi in questo modo?
Se così fosse, non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto. Una volta acquisita la conoscenza dei meccanismi di governo e oliata e lubrificata la macchina amministrativa e la coalizione di maggioranza, gli errori di oggi resterebbero nel ricordo come dovuti, appunto, all’inesperienza.
Ma, se così non fosse? Ragioniamo: sindaco, assessore all’urbanistica e gran parte dei consiglieri di maggioranza erano abbastanza all’oscuro dei passaggi politici e amministrativi relativi alla circonvallazione. I più informati, nell’attuale consiglio comunale, sono gli esponenti della ex maggioranza di centro-destra e, tra tutti, l’ex sindaco Tedde che si è battuto con tutte le sue forze per far approvare quella variante al PRG, senza trovare l’accordo all’interno della sua maggioranza.
Carlo Mannoni affaccia una spiegazione: quella variante non risponde ad obiettive ragioni tecniche o a interessi di carattere generale, ma a interessi privati di imprese assai vicine all’ex sindaco.
Ma anche i Consiglieri regionali del territorio erano a conoscenza del travagliato iter procedurale del progetto di circonvallazione e, tra tutti, anche per anzianità di servizio, il consigliere regionale Mario Bruno. Il tam tam del pettegolezzo politico algherese riporta gli echi di una mobilitazione a tutto campo del vicepresidente della Regione per convincere le forze politiche della maggioranza a votare subito la variante per non correre il rischio di perdere i finanziamenti.
Dunque? Qualche maligno potrebbe pensare, a questo punto, che ci possa essere stata, in qualche modo, una intesa con gli avversari politici. Io, conoscendo Mario Bruno, sono portato ad escludere questa ipotesi. Tuttavia, il mio pensiero conta poco, mentre sarebbe di grande significato per tutti una presa di posizione che chiarisse le ragioni per le quali si è deciso di approvare una variante al PRG con tanta, sospetta, fretta – c’era tempo, infatti, fino a novembre per arrivare ad una scelta che fosse espressione dell’attuale maggioranza e non di quella precedente – con tutti i rischi, intatti, di perdere comunque il finanziamento e anche la faccia.
Come afferma Carlo Mannoni, infatti, appare quantomeno curiosa la soluzione adottata dal Consiglio comunale di approvare la variante così com’era e di aggiustarla in corso d’opera.
Chiunque capisce, credo, anche senza essere un tecnico o un esperto di scelte urbanistiche, che le ragioni per non approvare ieri l’altro la variante al PRG erano ben più consistente ed importanti, sotto tutti gli aspetti, rispetto alla scelta di approvarla. E, allora: o emergono spiegazioni e atti politici e amministrativi convincenti, o si renderanno legittimi tutti i dubbi su un’operazione che potrà essere ricordata come, appunto, quer pasticiaccio brutto di via Columbano.
Antonio Budruni è docente di diritto ed economia, scrittore e storico.
Approdo fuori legge sotto la torre del Porticciolo
Cale trasformate in ormeggi fai da te. Scatta il sequestro. Operazione della Capitaneria di Porto Torres e Alghero.
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Deposito sequestrato a Porticciolo |
Abbandonate tra le rocce almeno trenta barche, prive di motore o segni identificativi, più varie strutture artigianali, come scivoli o verricelli, per le operazioni di varo e alaggio degli scafi.
Le opere e il deposito di natanti sono finiti sotto sequestro e il Compartimento marittimo di Porto Torres ha fatto scattare una notizia di reato a carico di ignoti, per "innovazioni abusive e nuove opere in prossimità del demanio marittimo, esecuzione di lavori non autorizzati su beni paesaggistici e distruzione e deturpamento di bellezze naturali".
I sei quesiti del Referendum in casa Pd
Il Partito democratico impegnato nella campagna referendaria interna.
Questa mattina nella sede del Pd algherese sono stati illustrati i sei quesiti.
Di seguito l'elenco:
- Riforma fiscale. In Italia la pressione fiscale è più alta di quella di tutti i principali paesi europei, e a questo primato corrisponde una distribuzione del carico fiscale sfavorevole ai fattori di produzione e in particolare al lavoro. Il Partito Democratico deve impegnarsi a calare le tasse sui lavoratori e i ceti produttivi partendo da una riduzione dell’Irpef. Il finanziamento di questa riforma fiscale deve avvenire attraverso una riduzione della spesa pubblica e l’introduzione di una tassazione sui patrimoni finanziari delle famiglie più abbienti.
- Reddito minimo. Ricondurre il diritto al welfare, nel senso proprio di benessere, tra i diritti fondamentali del cittadino, indipendentemente dalla sua condizione lavorativa, è un passaggio fondamentale per l’evoluzione della società italiana verso gli standard europei. Bisogna ripensare la struttura degli ammortizzatori sociali, per trasformarli in strumenti di inclusione sociale delle categorie che oggi ne sono ancora esclusi, in particolare i giovani e le donne.
- Incandidabilità. Il sospetto sull’integrità e l’onestà di chi governa, ad ogni livello, la cosa pubblica mina alla radice l’efficacia di ogni politica di contrasto all’illegalità, e spesso – a monte – ne inibisce anche semplicemente l’adozione. Per ripristinare quella che riteniamo la precondizione per una seria azione di legislazione e di governo contro ogni forma di illegalità è imprescindibile vietare la candidatura e introdurre l’immediata decadenza da funzioni di rappresentanza e governo di tutti i condannati anche con sentenza non definitiva per gravi delitti non colposi.
- Consumo di suolo. Il suolo libero, agricolo o coperto da vegetazione è una risorsa limitata e non rinnovabile del Paese e dei suoi cittadini. Con esso si produce cibo, si controlla il ciclo delle acque evitando disastri, si cattura anidride carbonica contribuendo a non peggiorare i cambiamenti climatici, si sostiene la biodiversità. Per questo, chiediamo che il Partito Democratico promuova una legge che tuteli gli spazi non urbanizzati, introduca il monitoraggio degli usi del suolo, incentivi il recupero degli immobili non utilizzati o sottoutilizzati e cancelli la legge che consente l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti dei comuni.
- Matrimonio gay. Un referendum sul matrimonio per ricordare che il matrimonio civile è un istituto a cui ogni cittadino deve poter accedere – se vuole – e quindi sentirsi uguale a tutti gli altri cittadini, avere accesso al diritto alla felicità e contribuire a rendere il Paese un luogo migliore, perché un Paese dove i diritti sono accessibili è un Paese migliore per tutti.
- Alleanze. Alle prossime elezioni politiche il Partito Democratico dovrà essere il perno di un patto tra le forze progressiste e democratiche del Paese, a partire da quelle con cui già amministra in molti territori, accogliendo al suo interno il contributo della società civile. Uno schema aperto, che rifiuta le logiche politiciste e che non cerchi sponde – incomprensibili per i nostri elettori – in quelle forze politiche che non solo hanno lungamente condiviso la stagione del berlusconismo, ma che con il suo partito ancora oggi governano comuni, provincie e regioni.ù
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Tragedia sotto gli scogli del Riservato
Ha perso la vita Antonio Solinas, algherese 72 anni, probabilmente per un malore.
Il dramma si è consumato all'improvviso, questo pomeriggio.
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Le operazioni di recupero |
Antonio Solinas, che tutti ad Alghero conoscevano come "Antonino Lu Negra" stava catturando dei granchi lungo la scogliera tra il "Riservato e il Cavall Marì, quando ha accusato un malore.
Tappa 1 BIS: Fertilia - Guardia Grande - Porto Ferro
(Visualizza la tappa in una mappa più grande)
Totale tappa: km 14. Tempo di percorrenza: 1 ora circa. Ascese: 106m. Livello difficoltà: medio
Totale tappa: km 14. Tempo di percorrenza: 1 ora circa. Ascese: 106m. Livello difficoltà: medio
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Legenda |
Che cos'è baucicletta?
Baucicletta scrive poco ma pedala molto. È senza patente, perchè non serve in sella a una due ruote senza motore. Non è invece a chilometro zero, anzi macina distanze a zero litri al chilometro (0l/km) e a zero euro al litro (0€/l). Baucicletta quando pubblica una nuova mappa l'ha già percorsa più volte.
Per chi è baucicletta?
Baucicletta è per tutti quelli che possiedono una bicicletta o ne noleggiano una. Non indica solo le (poche) piste ciclabili algheresi, ma principalmente consiglia strade alternative. Il traffico nei dintorni di Alghero non è, se non in Agosto, molto rilevante, però è ugualmente pericoloso per l'alta velocità dei conducenti (spesso il doppio dei limiti consentiti) e per le strade spesso molto strette.Alghero Migliore: «Le ragioni del nostro sì»
Il gruppo politico spiega i motivi della posizione favorevole alla circonvallazione nonostante i dubbi.
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da sin. Natacha Lampis e Maria Graziella Serra |
«Abbiamo votato il progetto - spiegano in una nota i due consiglieri Maria Graziella Serra e Natacha Lampis e il presidente del movimento Ivan Blečić - perché sono prevalse in noi le ragioni di dare una circonvallazione a questa città e le motivazioni del sindaco e della giunta che senza una rapida approvazione avremmo perso dei finanziamenti regionali, mettendo a rischio questa importante opportunità».
6 Ottobre 1820
Promulgazione dell’"editto sopra
le chiudende"...
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Documento dell'ultima chiudenda
(fonte)
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Il 6 Ottobre 1820 viene promulgato l'"editto sopra le chiudende" con il quale si consente ai proprietari dei terreni agricoli di recintarli, ponendo fine, così, alla pratica millenaria dell’uso comune delle terre. In molte zone della Sardegna ci furono dure opposizioni all'applicazione dell’editto. Nella memoria popolare restarono i celebri versi di Melchiorre Murenu:
«Tancas serradas a muru
Fattas a s'afferra afferra
Si su chelu fit in terra
L'aiant serradu puru»
Ad Olmedo "La bellezza nel pugno"
Domenica 7 ottobre, alle ore 19,00, si terrà la presentazione dell'opera poetica di Anna Borghi.
La presentazione, presso l'Auditorium del centro sociale di Olmedo, sarà condotta da Daniela Montisci, mentre le letture saranno curate dal gruppo di lettura a Voce Alta Olmedo.
La presentazione, presso l'Auditorium del centro sociale di Olmedo, sarà condotta da Daniela Montisci, mentre le letture saranno curate dal gruppo di lettura a Voce Alta Olmedo.
Parteciperanno inoltre la scrittrice Roberta Tomaselli e l'attore e poeta Pier Luigi Alvau. Il commento ed accompagnamento musicale saranno del maestro Mauro Uselli.
Circonvallazione, il Pdl esulta per il via libera
«I progetti della precedente giunta di centrodestra continuano a prendere corpo».
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Sa sin Tedde e Martinelli |
Il Partito del popolo della libertà ricorda che «la bretella è un'opera che sta alla base di tutte le politiche di mobilità della precedente giunta».
Marco Tedde, Gianni Martinelli, Michele Pais ed Ennio Ballarini ribadiscono però che è stato «un voto tormentato quello di ieri, ostacolato dai dissidi interni al centrosinistra per l'assegnazione delle poltrone ancora in ballo che hanno fatto rischiare agli algheresi la perdita dei finanziamenti regionali».
La Scelta sul palco del Rosario
Rappresentazione teatrale in occasione della festa della Madonna del Santo Rosario.
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Locandina rappresentazione teatrale |
Domenica 7 ottobre, alle 18,30, nella sala teatro parrocchiale, andrà in scena “La Scelta” con Marco Cortesi e Mara Moschini, quattro storie vere di coraggio provenienti dall’ex Jugoslavia.
Per la crudezza delle vicende trattate, lo spettacolo non è adatto ai bambini, ma fortemente consigliato dai 14 anni di età in su.
Ok al tracciato ma con riserva
Al secondo tentativo passa in aula il progetto per la futura circonvallazione. Attacco del Pdl sul Parco.
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Consiglio comunale |
L'elaborato preliminare è stato approvato da 19 consiglieri di maggioranza e opposizione. L'unica a dire no è stata l'esponente del movimento Cinque stelle Giorgia Distefano.
Un voto, quello del centro sinistra, finalizzato a non perdere i finanziamenti. Ma nelle fasi successive, il tracciato, pensato dal precedente governo di centro destra, subirà certamente delle modificazioni per essere più aderente alle idee della nuova amministrazione in carica.
I costi della politica e la legge di Boyle
Il Consiglio regionale tra i risparmi attuali e quelli ormai persi.
Carlo Mannoni |
Una delle caratteristiche dello stato gassoso è la tendenza di una qualsiasi quantità di gas ad occupare tutto lo spazio a sua disposizione. Questa legge della fisica mi pare renda bene l’idea, in natura, di ciò che è avvenuto nel Consiglio regionale della Regione Lazio.
In quella Regione, infatti, la politica ha pensato bene di espandersi, in termini di costi, né più né meno che come un gas, ovvero fin dove le è stato possibile nel sistema dato.
Ciò che è accaduto nella Regione Lazio è però, come tutti sappiamo, solo un esempio di un malcostume più generale che ha investito alcuni settori della politica rappresentativa parlamentare nazionale e regionale, sfociato poi in veri è propri atti di abuso in violazione delle norme penali. Tale malcostume è emerso in tutta la sua gravità, paradossalmente, proprio nel momento in cui la società metteva serratamente a nudo e a conseguente critica i costi della rappresentanza politica, che i cittadini pagano attraverso il sistema tributario.
Le ragioni fondamentali di tali critiche sono diverse e ne citerò solo alcune. La crisi economica e finanziaria del nostro Paese, innanzitutto, che ha imposto, soprattutto dopo i perentori richiami della Bce e degli organismi della Ue, la riduzione con norme nazionali cogenti dei costi della politica che, come è noto, sono a carico dei bilanci pubblici.
Ciò che è accaduto nella Regione Lazio è però, come tutti sappiamo, solo un esempio di un malcostume più generale che ha investito alcuni settori della politica rappresentativa parlamentare nazionale e regionale, sfociato poi in veri è propri atti di abuso in violazione delle norme penali. Tale malcostume è emerso in tutta la sua gravità, paradossalmente, proprio nel momento in cui la società metteva serratamente a nudo e a conseguente critica i costi della rappresentanza politica, che i cittadini pagano attraverso il sistema tributario.
Le ragioni fondamentali di tali critiche sono diverse e ne citerò solo alcune. La crisi economica e finanziaria del nostro Paese, innanzitutto, che ha imposto, soprattutto dopo i perentori richiami della Bce e degli organismi della Ue, la riduzione con norme nazionali cogenti dei costi della politica che, come è noto, sono a carico dei bilanci pubblici.
Vi è poi la crisi dei singoli, rappresentata dalla forte disoccupazione, accentuatasi in questi anni con 600.000 disoccupati in più nel periodo agosto 2011 - agosto 2012 e con le imprese che non assumono più. Davanti al disagio sociale ed alle nuove povertà generate da tale crisi la politica rappresentativa non poteva non fare id dovuti passi indietro.
In Sardegna c’è voluta questa dirompente crisi a smuovere la nostra sonnacchiosa classe politica. Dapprima le norme statali impositive della riduzione del numero dei consiglieri regionali e successivamente i referendum regionali del maggio di quest’anno sia sul numero dei consiglieri stessi che sulla riduzione dei loro compensi, oltre ad altre misure tese ad “asciugare” i costi degli apparati e delle rappresentanze pubbliche. Si è così messo in moto anche da noi, sempre così solerti ad invocare maggiori poteri ma a non esercitare quelli che già abbiamo, un’ azione, direi irreversibile, nella riduzione dei costi della politica.
E a tale proposito, mentre scrivo ho davanti l’odierno comunicato della presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo che, a nome di tutti i consiglieri, ha invitato l’assessore regionale al bilancio La Spisa a ridurre, dagli attuali 71 a 65 milioni, lo stanziamento destinato per il 2013 all’organo legislativo. Tale riduzione, che è la conseguenza dei tagli apportati dallo stesso Consiglio regionale, sia lo scorso anno che in questo, alle indennità ed ai benefit dei consiglieri ed ai fondi destinati ai gruppi consiliari, comporta un risparmio per la Regione di 20 milioni di euro in questa legislatura. Si passa infatti dagli 85 milioni stanziati per il 2009 ai 71 del 2012 per approdare ai 65 milioni del prossimo anno, con un risparmio del 23,5% come ci ricorda la stessa Lombardo.
La stessa presidente Lombardo ci rammenta, ancora, che nella scorsa legislatura si era passati dai 94,5 milioni del 2007 agli 85 milioni del 2008, con un risparmio di 9,5 milioni. L’onere finanziario per il funzionamento del Consiglio regionale varierà pertanto per la Regione dai 94,5 milioni nel 2007 ai 65 milioni del prossimo anno, con un risparmio di 29,5 milioni.
Si tratta di tagli definitivi così consistenti ed eclatanti da indurre a qualche considerazione. La prima è che tale riduzione non inficia assolutamente il livello della rappresentanza democratica espressa dal nostro consiglio regionale, mettendo così a tacere le stizzite prese di posizione di qualche consigliere regionale che dava tali costi come necessari e quindi definitivamente acquisiti. La seconda, un po’ amara se mi è consentito, è se tali tagli non potessero essere effettuati da tempo, dato che già nel 2003 il nostro consiglio regionale era arrivato a costare 84 milioni in un anno.
In Sardegna c’è voluta questa dirompente crisi a smuovere la nostra sonnacchiosa classe politica. Dapprima le norme statali impositive della riduzione del numero dei consiglieri regionali e successivamente i referendum regionali del maggio di quest’anno sia sul numero dei consiglieri stessi che sulla riduzione dei loro compensi, oltre ad altre misure tese ad “asciugare” i costi degli apparati e delle rappresentanze pubbliche. Si è così messo in moto anche da noi, sempre così solerti ad invocare maggiori poteri ma a non esercitare quelli che già abbiamo, un’ azione, direi irreversibile, nella riduzione dei costi della politica.
E a tale proposito, mentre scrivo ho davanti l’odierno comunicato della presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo che, a nome di tutti i consiglieri, ha invitato l’assessore regionale al bilancio La Spisa a ridurre, dagli attuali 71 a 65 milioni, lo stanziamento destinato per il 2013 all’organo legislativo. Tale riduzione, che è la conseguenza dei tagli apportati dallo stesso Consiglio regionale, sia lo scorso anno che in questo, alle indennità ed ai benefit dei consiglieri ed ai fondi destinati ai gruppi consiliari, comporta un risparmio per la Regione di 20 milioni di euro in questa legislatura. Si passa infatti dagli 85 milioni stanziati per il 2009 ai 71 del 2012 per approdare ai 65 milioni del prossimo anno, con un risparmio del 23,5% come ci ricorda la stessa Lombardo.
La stessa presidente Lombardo ci rammenta, ancora, che nella scorsa legislatura si era passati dai 94,5 milioni del 2007 agli 85 milioni del 2008, con un risparmio di 9,5 milioni. L’onere finanziario per il funzionamento del Consiglio regionale varierà pertanto per la Regione dai 94,5 milioni nel 2007 ai 65 milioni del prossimo anno, con un risparmio di 29,5 milioni.
Si tratta di tagli definitivi così consistenti ed eclatanti da indurre a qualche considerazione. La prima è che tale riduzione non inficia assolutamente il livello della rappresentanza democratica espressa dal nostro consiglio regionale, mettendo così a tacere le stizzite prese di posizione di qualche consigliere regionale che dava tali costi come necessari e quindi definitivamente acquisiti. La seconda, un po’ amara se mi è consentito, è se tali tagli non potessero essere effettuati da tempo, dato che già nel 2003 il nostro consiglio regionale era arrivato a costare 84 milioni in un anno.
Se infatti è oggi sufficiente per il funzionamento del nostro organo legislativo uno stanziamento annuo di 65 milioni, c’è da pensare che potesse esserlo già dal 2003, per fermarci a questi ultimi 10 anni. Avremmo così risparmiato, in un decennio, 186,5 milioni, che non sono poca cosa. Da qui, comunque, non si torna indietro. L’asticella è stata infatti spostata in basso e più sopra non si sale. E, per tornare alle leggi della fisica, non ci sarà alcuna “legge di Boyle” che tenga, una volta ridottasi la pressione della crisi in corso, a far riespandere quel gas (i costi della politica) che oggi la spinta sociale, proprio quella, ha compresso a più ridotti volumi. Almeno così si spera.
I referendum del Pd
La partecipazione deve continuare, anche su temi della nostra futura azione di governo nazionale.
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Matteo Tedde |
Il PD nello spirito dei fondatori è stato pensato e strutturato come un partito popolare a disposizione del paese, un partito punto di riferimento delle speranze e dei progetti del paese.
Un partito riformista e innovatore, un partito attento e propulsore di idee e moltiplicatore di partecipazione. Oggi pare si sia insinuata un piccolo cuscinetto che, in alcuni casi, separa il partito dal paese. A livello nazionale, si riscontra una scollatura fra programmi del partito e volontà ed esigenze dell’Italia.
A livello locale la situazione è leggermente diversa, la cittadinanza ha un rapporto diretto e costante con gli amministratori e con gli esponenti del partito. Alla nuova Amministrazione Comunale sono rivolte le speranze di Alghero tutta, e l’attenzione a livello regionale è alta.
Il Partito Democratico, che durante le primarie e durante tutta la campagna elettorale è stato perno e volano di idee e progetti, forza propulsiva del progetto di governo della città ed espressione della nuova classe dirigente di Alghero, in questa fase di responsabilità e di governo deve continuare a svolgere il suo ruolo propositivo e innovativo.
Questo lo può fare solo continuando a lavorare in maniera partecipata con la cittadinanza, solo con la presenza di un grande partito innovativo e diffuso Alghero può trovare crescita e sviluppo.
Le idee sviluppate in campagna elettorale, che si sono tradotte nel programma di governo, sono frutto del costante confronto con i cittadini e con gli iscritti. Idee capaci di permettere una visione sul futuro, idee non utopiche ma fattibili, idee nate con le persone e per le persone, in ogni singolo quartiere e borgata. Per questo idee vere e realizzabili.
Adesso la partecipazione deve continuare ancora di più. Ora la città ha bisogno di un partito che abbia costanti relazioni e rapporti con la città e soprattutto con i suoi iscritti.
I 6 referendum che proponiamo rappresentano solo una modalità: la consultazione e la condivisione sono la forma più alta di partecipazione. Dobbiamo confrontarci su temi determinanti, temi che contraddistingueranno la nostra futura azione di governo anche a livello nazionale. Si parla oggi di temi “alti” convinti che l’ordinaria amministrazione sia importante, fondamentale.
A livello locale la situazione è leggermente diversa, la cittadinanza ha un rapporto diretto e costante con gli amministratori e con gli esponenti del partito. Alla nuova Amministrazione Comunale sono rivolte le speranze di Alghero tutta, e l’attenzione a livello regionale è alta.
Il Partito Democratico, che durante le primarie e durante tutta la campagna elettorale è stato perno e volano di idee e progetti, forza propulsiva del progetto di governo della città ed espressione della nuova classe dirigente di Alghero, in questa fase di responsabilità e di governo deve continuare a svolgere il suo ruolo propositivo e innovativo.
Questo lo può fare solo continuando a lavorare in maniera partecipata con la cittadinanza, solo con la presenza di un grande partito innovativo e diffuso Alghero può trovare crescita e sviluppo.
Le idee sviluppate in campagna elettorale, che si sono tradotte nel programma di governo, sono frutto del costante confronto con i cittadini e con gli iscritti. Idee capaci di permettere una visione sul futuro, idee non utopiche ma fattibili, idee nate con le persone e per le persone, in ogni singolo quartiere e borgata. Per questo idee vere e realizzabili.
Adesso la partecipazione deve continuare ancora di più. Ora la città ha bisogno di un partito che abbia costanti relazioni e rapporti con la città e soprattutto con i suoi iscritti.
I 6 referendum che proponiamo rappresentano solo una modalità: la consultazione e la condivisione sono la forma più alta di partecipazione. Dobbiamo confrontarci su temi determinanti, temi che contraddistingueranno la nostra futura azione di governo anche a livello nazionale. Si parla oggi di temi “alti” convinti che l’ordinaria amministrazione sia importante, fondamentale.
Gli sforzi che si stanno facendo per superare la crisi, sia a livello nazionale che a livello locale, sono immani. Ma l’ordinario non ci deve impedire di veder lo straordinario, non ci deve impedire di vedere il futuro.
Il confronto su questi temi e la loro realizzazione dipende da noi. Per questo chiediamo a tutti di esserci sempre.
Matteo Tedde, capogruppo del Pd in Consiglio Comunale
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Matteo Tedde, capogruppo del Pd in Consiglio Comunale
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Ancora sul "metodo Lubrano"
Qualcuno, legittimamente, non condivide certi apprezzamenti che ho fatto su un periodico locale, scrivendo che mi piace il "metodo Lubrano”.
Altrettanto legittimamente confermo le mie opinioni e faccio solo qualche precisazione.
Mi pare chiaro che il sindaco eletto, o l’assessore da lui delegato, sia responsabile di fronte ai cittadini della linea politica che porta avanti.
È lui, quindi, che deve indicare le finalità pubbliche che il Comune deve raggiungere anche attraverso le società partecipate.
È lui che, perciò, deve dare le direttive ai tecnici, dopo aver sentito i loro motivati pareri, e verificare che operino applicando al meglio la loro competenza professionale, cacciandoli se "sgarrano" o premiandoli se operano bene.
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Vittorio Guillot |
Mi pare chiaro che il sindaco eletto, o l’assessore da lui delegato, sia responsabile di fronte ai cittadini della linea politica che porta avanti.
È lui, quindi, che deve indicare le finalità pubbliche che il Comune deve raggiungere anche attraverso le società partecipate.
È lui che, perciò, deve dare le direttive ai tecnici, dopo aver sentito i loro motivati pareri, e verificare che operino applicando al meglio la loro competenza professionale, cacciandoli se "sgarrano" o premiandoli se operano bene.
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