Accettare la vocazione di Alghero, ma servono regole chiare
La vocazione di una città come Alghero impone di accettare come parte del "pacchetto" di costi e benefici del turismo anche quello del disturbo sonoro, che va da un continuato brusio di fondo sino al rumore, di certe giornate o notti a certe ore più o meno tarde.
Penso che ognuno di noi dovrebbe trovare questo rumore normale e pure benvenuto, perché significa movimento e vitalità della città, lavoro e divertimento, e dovrebbe ricordarsi che anche un festeggiamento diurno della settimana di Pasqua, per esempio, può essere "disturbante", per qualcuno che abita nelle zone interessate, e organizzarsi per difendersene al meglio, con pazienza.
Questo non significa che una normativa chiara e condivisa da tutti non sia necessaria, anzi. L'unico modo, oltre il buon senso, per rendere accettabile l'aumento di decibel dovuto alle attività di carattere turistico è una normativa che non sia punitiva ma che sia assolutamente rispettata da tutti. Non credo che sia difficile trovare esempi riusciti di pacifica convivenza acustica in altre città aperte al turismo.
Claudia Crabuzza, cantautrice e titolare del ristorante La Botteghina nel centro storico di Alghero.
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