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Anche Garibaldi ha fatto compromessi per vincere! Con chi?
Ho sempre creduto che la politica fosse una cosa seria (e lo credo tuttora), ma ritengo e sostengo anche che seriamente debba essere gestita.
In questa fase politica, che è iniziata da sei mesi, ho letto tanto (e sentito in città ancor di più) rispetto l'operato svolto dall'amministrazione targata Stefano Lubrano.
Viene subito da chiedersi dove sia finito il programma che per circa un anno la coalizione di centro sinistra ha steso e per quale motivo le azioni programmatiche non siano ancora state avviate.
L'unica cosa che invece è stata avviata è la continuità con la precedente amministrazione dell'ex sindaco Marco Tedde, a partire dal progetto riguardante la circonvallazione e variante urbanistica, atto, tra l'altro, sottoposto or ora all'attenzione della magistratura e forze dell'ordine.
Sarà forse per la poca linearità di qualche curva che forse si sarebbe potuta risparmiare, mantenendo inalterato il vecchio PRG, un'indagine che potrebbe creare guai a chi, se pur in buona fede, è rimasto in aula consiliare al momento della votazione, confortato tra l'altro dalle valutazioni e motivazioni presentate dal dirigente competente. Un'altra questione da addebitarsi alla precedente amministrazione è quella relativa all'introduzione delle aliquote IMU, che sarebbero invece potute essere adeguate alle esigenze di più cittadini, dando anche una connotazione politica differente, che fosse tendenzialmente di centro sinistra.
Forse oggi, per il partito che ho rappresentato fino alla fase di ballottaggio (UPC), credo sia stato un bene non aver avuto alcun tipo di rappresentanza politica all'interno delle istituzioni, perché in questo modo si riesce ad essere più obbiettivi rispetto all'operato dell'amministrazione.
Dico questo perché trovo indecoroso lo spettacolo al quale la città assiste da sei mesi rispetto alle vicende interne e alle lotte della maggioranza, che derivano esclusivamente, come dissi all'attuale sindaco più volte in precedenza, dal non aver trovato accordi politici antecedenti la data del ballottaggio, che avrebbero invece garantito una leale e dignitosa prospettiva di governo.
E' pur vero che Stefano Lubrano non ha la colpa totale di tutta la vicenda, ma molte delle colpe vanno divise in parti più o meno uguali tra tutti i partiti della coalizione, a partire da quello di maggioranza relativa. Dunque, date le circostanze attuali credo che davanti ci siano due possibili percorsi da poter intraprendere: il primo è quello di ammettere gli errori e l'inesperienza dimostrata fino ad ora e tornare a casa, oppure tenere in piedi una farsa politica guidata da una persona incapace e presuntuosa che sapeva cosa fare e come fare.
Inoltre ci volevano far bere la storia della trasparenza attuata attraverso la scelta degli incarichi di sottogoverno con metodi curriculari, che avrebbero garantito la qualità e la partecipazione attiva. Dopo i nomi messi in campo fino ad ora non mi pare che questi ultimi siano stati scelti solo per il merito, ma credo che dietro questi nomi vi sia un disegno politico più ampio che porta fino alle prossime elezioni regionali. Nomi prestati non per la causa algherese, ma per fini personalistici di qualche potentato locale, legato fin dalle elezioni primarie al sindaco.
Ho voluto, sia da cittadino attento che da ex coordinatore locale dell' UPC, tirare le somme di questi primi sei mesi di governo da parte del sindaco Lubrano e della sua maggioranza. L'intento di questo mio intervento deve essere letto come un auspicio affinché si arrivi al più presto ad una vera svolta, che rimetta al primo posto il lavoro, punto fondamentale e collante di tutta la coalizione.
Per cominciare si potrebbero prendere il prima possibile in esame i terreni di Surigheddu e Mamuntanas (oggi di proprietà regionale), e che in essi vengano realizzati strutture connesse all'agricoltura e alla trasformazione dei prodotti agropastorali.
In secondo luogo si dovrebbe focalizzare l'attenzione sul porto, che tramite il piano particolareggiato può trasformarsi in un volano efficace per la realizzazione concreta ed immediata di decine di posti di lavoro.
Queste sono solo due delle idee presentate durante la campagna elettorale dal sottoscritto nei tavoli programmatici di coalizione e alle quali il sindaco deve tener fede, sia per dimostrare coerenza, sia per rilanciare il lavoro ed il turismo locale, settori imprescindibili per la crescita effettiva di Alghero e degli algheresi.
Pino Meloni è stato coordinatore locale dell'Upc
In questa fase politica, che è iniziata da sei mesi, ho letto tanto (e sentito in città ancor di più) rispetto l'operato svolto dall'amministrazione targata Stefano Lubrano.
Viene subito da chiedersi dove sia finito il programma che per circa un anno la coalizione di centro sinistra ha steso e per quale motivo le azioni programmatiche non siano ancora state avviate.
L'unica cosa che invece è stata avviata è la continuità con la precedente amministrazione dell'ex sindaco Marco Tedde, a partire dal progetto riguardante la circonvallazione e variante urbanistica, atto, tra l'altro, sottoposto or ora all'attenzione della magistratura e forze dell'ordine.
Sarà forse per la poca linearità di qualche curva che forse si sarebbe potuta risparmiare, mantenendo inalterato il vecchio PRG, un'indagine che potrebbe creare guai a chi, se pur in buona fede, è rimasto in aula consiliare al momento della votazione, confortato tra l'altro dalle valutazioni e motivazioni presentate dal dirigente competente. Un'altra questione da addebitarsi alla precedente amministrazione è quella relativa all'introduzione delle aliquote IMU, che sarebbero invece potute essere adeguate alle esigenze di più cittadini, dando anche una connotazione politica differente, che fosse tendenzialmente di centro sinistra.
Forse oggi, per il partito che ho rappresentato fino alla fase di ballottaggio (UPC), credo sia stato un bene non aver avuto alcun tipo di rappresentanza politica all'interno delle istituzioni, perché in questo modo si riesce ad essere più obbiettivi rispetto all'operato dell'amministrazione.
Dico questo perché trovo indecoroso lo spettacolo al quale la città assiste da sei mesi rispetto alle vicende interne e alle lotte della maggioranza, che derivano esclusivamente, come dissi all'attuale sindaco più volte in precedenza, dal non aver trovato accordi politici antecedenti la data del ballottaggio, che avrebbero invece garantito una leale e dignitosa prospettiva di governo.
E' pur vero che Stefano Lubrano non ha la colpa totale di tutta la vicenda, ma molte delle colpe vanno divise in parti più o meno uguali tra tutti i partiti della coalizione, a partire da quello di maggioranza relativa. Dunque, date le circostanze attuali credo che davanti ci siano due possibili percorsi da poter intraprendere: il primo è quello di ammettere gli errori e l'inesperienza dimostrata fino ad ora e tornare a casa, oppure tenere in piedi una farsa politica guidata da una persona incapace e presuntuosa che sapeva cosa fare e come fare.
Inoltre ci volevano far bere la storia della trasparenza attuata attraverso la scelta degli incarichi di sottogoverno con metodi curriculari, che avrebbero garantito la qualità e la partecipazione attiva. Dopo i nomi messi in campo fino ad ora non mi pare che questi ultimi siano stati scelti solo per il merito, ma credo che dietro questi nomi vi sia un disegno politico più ampio che porta fino alle prossime elezioni regionali. Nomi prestati non per la causa algherese, ma per fini personalistici di qualche potentato locale, legato fin dalle elezioni primarie al sindaco.
Ho voluto, sia da cittadino attento che da ex coordinatore locale dell' UPC, tirare le somme di questi primi sei mesi di governo da parte del sindaco Lubrano e della sua maggioranza. L'intento di questo mio intervento deve essere letto come un auspicio affinché si arrivi al più presto ad una vera svolta, che rimetta al primo posto il lavoro, punto fondamentale e collante di tutta la coalizione.
Per cominciare si potrebbero prendere il prima possibile in esame i terreni di Surigheddu e Mamuntanas (oggi di proprietà regionale), e che in essi vengano realizzati strutture connesse all'agricoltura e alla trasformazione dei prodotti agropastorali.
In secondo luogo si dovrebbe focalizzare l'attenzione sul porto, che tramite il piano particolareggiato può trasformarsi in un volano efficace per la realizzazione concreta ed immediata di decine di posti di lavoro.
Queste sono solo due delle idee presentate durante la campagna elettorale dal sottoscritto nei tavoli programmatici di coalizione e alle quali il sindaco deve tener fede, sia per dimostrare coerenza, sia per rilanciare il lavoro ed il turismo locale, settori imprescindibili per la crescita effettiva di Alghero e degli algheresi.
Pino Meloni è stato coordinatore locale dell'Upc
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