A gratis?
Sulla remunerazione di attività prestate al servizio pubblico.
No non è un errore (come sarebbe ad esempio scrivere "ne" senza accento per la congiunzione copulativa disgiuntiva): è il modo popolare in veneto per intendere gratis.
Diciamo che non è ingiusto che un’attività prestata al servizio del pubblico sia (sobriamente) remunerata.
Arnaldo 'Bibo' Cecchini |
Diciamo che non è ingiusto che un’attività prestata al servizio del pubblico sia (sobriamente) remunerata.
A volte le sorprese avvengono
Andrò a votare per le primarie di Italia Bene Comune.
Non so se voterò al secondo turno, se ci sarà. Andrò a votare solo se ci saranno Vendola o Puppato o Tabacci.
In un paese normale sarebbero questi i tre favoriti.
Al primo turno voterò con convinzione per Nichi Vendola.
Tavolini e trapezi
Concedere in modo indiscriminato plateatici comporta effetti negativi per (quasi) tutti. Per tutti nel medio periodo.
Arnaldo 'Bibo' Cecchini |
Ci sono alcuni fenomeni che sono degli indicatori dell’aggravarsi della crisi e dell’inefficacia delle politiche di contrasto e di possibile alternativa di sviluppo.
Uno è l’apparire di negozi che comprano oro. L’altro è l’apertura indiscriminata e dissennata di bar e ristoranti, improvvisati e in spazi impropri. Il secondo fenomeno è accompagnato dal diffondersi, come un vero blob informe, dell’occupazione di spazi pubblici con sedie e tavolini.
Uno dice: ma tutti dobbiamo campare. Il che è vero, ma appunto così non si campa.
Roba da non credere
Una proposta "ridicola e irricevibile"...
Arnaldo 'Bibo' Cecchini |
Ho letto con stupore quello che ieri ha riportato La Nuova Lombardia nella cronaca di Abbiategrasso.
Da tempo in quella città vi è la normale pratica di attribuire gli incarichi di nomina politica, attraverso un bando, la selezione dei curricula per formare una rosa di candidati, l’audizione pubblica dei candidati, la scelta politica successiva.
Una forza politica ha portato al dibattito della maggioranza la proposta, che non esiterei a definire “ridicola e irricevibile”, di affidare all’insindacabile giudizio dei partiti la scelta dei nominati, con una prassi tipica di regimi basati sulla spartizione e sulle pratiche partitocratiche.Da tempo in quella città vi è la normale pratica di attribuire gli incarichi di nomina politica, attraverso un bando, la selezione dei curricula per formare una rosa di candidati, l’audizione pubblica dei candidati, la scelta politica successiva.
È ovvio che non se ne discuterà neppure, non foss’altro perché piegati in due dalle risate.
È troppo tardi per fermarsi
Lo si dice per la TAV, per il Ponte sullo Stretto, per un Palazzo dei congressi, per un circonvallazione, come lo si diceva per il Concorde o per i Moai di Rapa Nui.
Ad esempio si può dire se non costruiamo quell’autostrada o quella linea ad Alta Capacità o le barriere mobili a Venezia, perdiamo i fondi regionali, nazionali o europei.
Non è un argomento.
Arnaldo 'Bibo' Cecchini |
Non è un argomento.
Metafore, insulti e trasparenza
Le metafore sono pericolose e delicate.
Così come lo sono le analogie, le similitudini, le allegorie e le locuzioni proverbiali. Possono essere usate, ma non abusate. Sono utili, ma spesso possono portare ad equivoci.
Prendiamo l’espressione “da che pulpito vien la predica”; un modo di dire chiaro, semplice, comprensibile, espressione corrente della fallacia dell’argumentum ad hominem (un efficace espediente retorico che è anche una fallacia logica); si vuol dire con questa espressione che un certo discorso pur potenzialmente giusto è inficiato dalla sua provenienza, per il fatto – ad esempio – che la comunità cui appartiene chi lo fa ha pratiche del tutto incoerenti con quel che in quel discorso si dice.
Così come lo sono le analogie, le similitudini, le allegorie e le locuzioni proverbiali. Possono essere usate, ma non abusate. Sono utili, ma spesso possono portare ad equivoci.
Prendiamo l’espressione “da che pulpito vien la predica”; un modo di dire chiaro, semplice, comprensibile, espressione corrente della fallacia dell’argumentum ad hominem (un efficace espediente retorico che è anche una fallacia logica); si vuol dire con questa espressione che un certo discorso pur potenzialmente giusto è inficiato dalla sua provenienza, per il fatto – ad esempio – che la comunità cui appartiene chi lo fa ha pratiche del tutto incoerenti con quel che in quel discorso si dice.
Tanto rumore per nulla
È almeno dall’epoca di Marziale (38-104 d.C) che il problema del rumore in città è un problema.
Si veda ad esempio il suo epigramma XII-57.
Uno dei tanti conflitti che la città mette in scena a ogni ora del giorno e della notte, conflitti tra attività (riposare, lavorare, divertirsi, muoversi) e tra popolazioni (giovani e vecchi, ricchi e poveri, donne e uomini, bambini e adulti, stranieri e autoctoni, residenti e visitatori).
Arnaldo 'Bibo' Cecchini |
Uno dei tanti conflitti che la città mette in scena a ogni ora del giorno e della notte, conflitti tra attività (riposare, lavorare, divertirsi, muoversi) e tra popolazioni (giovani e vecchi, ricchi e poveri, donne e uomini, bambini e adulti, stranieri e autoctoni, residenti e visitatori).
Del "sistema del bottino"
Mi sono reso disponibile a dare qualche opinione a questo nuovo giornale, che mi pare ben impostato, intelligente e onesto. Non esprimerò opinioni su fatti che avvengono ad Alghero.
Negli ultimi mesi in molti mi hanno ripetuto che il mio non essere nativo di Alghero rende inopportuno che io esprima delle opinioni su Alghero, a meno che esse non siano allineate o almeno vidimate da nativi a denominazione controllata; la mia superbia intellettuale (di cui chiedo venia) mi aveva spinto a ignorare queste sagge e ovvie raccomandazioni: debbo ricredermi; ho diritto di parola e di opinione su tutto l’orbe creato, ma non su Alghero.
Arnaldo 'Bibo' Cecchini |
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