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Il Comune, come un padre, deve pensare a tutti i suoi figli
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Matteo Tedde |
2. Per il raggiungimento di tale obbiettivo si dovrebbe concretizzare un lavoro di squadra tra Amministrazione Comunale, Ateneo sassarese, Regione e i rappresentanti del Dipartimento di Architettura. Ognuno dovrebbe chiarire cosa mette a disposizione. È impensabile che tutto possa dipendere dal Comune. Alghero ci ha sempre creduto, altri un po’ meno.
3. L’Amministrazione Comunale è come un padre che deve pensare a tutti i suoi figli. Le risorse di questo genitore devono essere equamente distribuite; non possono esserci differenze. Gli spazi da mettere a disposizione devono essere seriamente concordati, chiedendo ciò che realmente può essere considerato indispensabile. Una porzione della struttura di cui si discute dovrebbe rimanere nella disponibilità dell’intera collettività.
Sono convinto che i problemi oggi evidenziati non siano nati ieri. Quindi mi sorprende molto il fatto che improvvisamente siano messi sul tavolo tutti insieme, oggi. Si potrebbe pensar male.
Matteo Tedde e capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale di Alghero.
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NE DISCUTONO
![]() Massimo Canu, assessore all'Urbanistica, Lavori Pubblici e Politiche Abitative |
![]() Arnaldo 'Bibo' Cecchini, direttore del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
![]() Giuliana Frau, dottoranda presso il Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
![]() Natacha Lampis, presidente della Commissione Cultura, Istruzione e Politiche Sociali |
![]() Attilio Mastino, Rettore dell'Università degli Studi di Sassati | ![]() Antonello Muroni, presidente della Società per i Servizi Universitari e la Formazione |
![]() Marco Tedde, capogruppo del Pdl | ![]() Matteo Tedde, capogruppo del Pd |
Non è una "mission impossible", se gioca tutta la squadra
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Marco Tedde |
Credo che la Regione, a partire dal 2005 e fino ai giorni nostri, abbia sottovalutato l’importanza del Dipartimento (allora Facoltà). In quell’anno destò sconcerto la scelta della Giunta Soru di ridurre le risorse alla Facoltà di Architettura del 35%. L’anno successivo furono ridotte addirittura del 44%. In quegli anni fu perpetrata una drastica quanto ingiustificata riduzione dei finanziamenti che passarono dai 2 milioni e 130 mila euro del 2003 ai 750 mila euro del 2006. Fino ad arrivare al 2008, quando Sassari ed Alghero vennero fittiziamente associate fino a costituire un'unica città e ad Architettura venne impedito di fruire dei finanziamenti per l'Università diffusa. Alghero venne considerata rispetto a Sassari come Rho nei confronti di Milano, con sistemi di servizi e trasporti funzionanti come se si trattasse di un unico agglomerato urbano.
Sappiamo che così non è: Alghero non è un quartiere di Sassari e un Dipartimento con sede nella nostra città deve essere considerato una sede decentrata con finanziamenti dedicati così come accade a Olbia, Oristano, Nuoro e Iglesias che hanno ricevuto 6 milioni di euro. E non può sottacersi che ad oggi neanche la Giunta Regionale in carica ha ascoltato le nostre accorate e reiterate richieste di maggiore attenzione.
2. Credo che la Regione debba riconsiderare con attenzione e ragionevolezza la situazione, fornendo al Dipartimento quei mezzi finanziari che in questi anni sono venuti a mancare.
2. Credo che la Regione debba riconsiderare con attenzione e ragionevolezza la situazione, fornendo al Dipartimento quei mezzi finanziari che in questi anni sono venuti a mancare.
In quest’ottica è indispensabile che tutte le forze politiche, ed i nostri Consiglieri Regionali "in primis", senza distinzione di casacca, lavorino con maggiore determinazione per arrivare all’obbiettivo di ottenere risorse sufficienti.
L'Università deve garantire in termini di risorse finanziarie ed umane tutto ciò che occorre per la didattica, il funzionamento, la gestione, i servizi e la manutenzione ordinaria.
Dal suo canto il Comune di Alghero deve continuare, nei limiti del possibile, a consentire l’utilizzo degli immobili necessari, garantendone la manutenzione straordinaria. Credo che l’Amministrazione di Alghero in questi anni abbia fatto la sua parte, facendo sacrifici e affrontando difficoltà economiche e, soprattutto, politiche.
3. Non so di quanti spazi necessiti Architettura. Ce lo potranno dire i tecnici. Ma so che affidare l’uso del Pou Salit, dell’Ex Asilo Sella, dell’Ex Caserma dei Carabinieri, dell’Ex Ospedale e dei locali dell’ex Asilo Diocesano dati in comodato con l’accordo della Diocesi costituiscono prova dell’impegno dell’Amministrazione. E per acquistare, ristrutturare e riqualificare questi immobili la collettività algherese ha investito risorse considerevoli.
Sono investimenti produttivi non soltanto per la crescita culturale della nostra comunità, ma anche per quelle sociale ed economica. Una parte della sinistra più illuminata, peraltro, proponeva di utilizzare lo stabile dell’Ex Ospedale per un hotel a 5 stelle lusso. Un’idea suggestiva che non abbiamo sviluppato perché il centrodestra algherese era ed è convinto del ruolo strategico di Architettura ad Alghero.
Oggi si discute animatamente della necessità di spazi per un aula magna che, invece, sono destinati all'Archivio Storico cittadino. Non mi pare che in sede di ideazione progettuale si ipotizzasse un’aula magna: ricordo ragionamenti su “sale professori”.
Ma credo che l’Archivio Storico, anch’esso patrimonio degli Algheresi, abbia quantomeno la medesima dignità dell’aula magna. Non è una semplice raccolta di documenti ad uso degli specialisti, ma viene visitato da studenti, ricercatori e turisti. L’Archivio Storico del nostro Comune conserva la storia e le radici di Alghero e degli Algheresi: custodisce documenti datati dal 1260 agli ultimi 40 anni; la sezione antica, costituita dai codici, dalle pergamene e dalle carte relative al periodo che va dalla dominazione catalana a quella sabauda (1260-1739), ha ottenuto nel 1990 la dichiarazione di particolare importanza da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Vanta una sezione preunitaria e una postunitaria che contengono la rappresentazione storica pratica delle attività svolte dall’amministrazione cittadina nel corso dei secoli, e che si segnala per l’uso della lingua catalana fino ai primi anni del XIX secolo. Comprende, infine, una serie di testimonianze grafiche che vanno dal 1700 al 1957. Insomma, non è un insieme di scaffali e teche che contengono documenti polverosi per topi d’archivio - come qualche stolto vorrebbe derubricarlo - ma è la cassaforte del nostro patrimonio “genetico”, storico e culturale.
Detto questo, penso che sia necessario fare un’attenta ricognizione degli immobili comunali, anche di quelli in fase di riqualificazione, per comprendere se l’Archivio Storico possa trovare collocazione in altro edificio, in che tempi e con quali risorse.
E sul tema risorse la Regione e l’Università credo possano giocare un ruolo fondamentale. Non mi pare una mission impossible, sempre che la partita la giochi tutta la squadra e non solo una parte di essa.
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Pensiamo al bene comune della nostra collettività
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Antonello Muroni |
Voglio subito specificare che Il sottoscritto, e l’intero Consiglio di Amministrazione offrono e hanno offerto il proprio modesto contributo alla gestione della società consortile del Dipartimento a rimborso zero. Nessuno di noi riceve denari per il tempo speso a cercare di risolvere i problemi contingenti e del quotidiano: pulizie, manutenzioni ordinarie e straordinarie, pagamento utenze e risoluzioni di problemi di vario tipo. Nessun carrozzone, nessuna vergogna, ma solo persone che dedicano tempo e responsabilità ad una realtà che Alghero merita.
Infatti ritengo strategica la presenza del Dipartimento di Architettura. Alghero può e deve avere la consapevolezza di poter diventare una Città Universitaria. Per la nostra società, un investimento sul sapere deve essere centrale, strategico ed economico, ed essere accompagnato da un nuovo approccio culturale nel rapporto tra città ed Università, ma non solo: essere una città universitaria non significa soltanto ospitare un’università sul proprio territorio.
Ora è necessario fare un salto culturale. Bisogna che questa identità, già forte e consolidata, entri nel Dna della città per fare del Dipartimento, delle sue strutture di eccellenza nel campo della formazione, un carattere distintivo.
È una delle leve fondamentali dello sviluppo per diventare un grande centro di eccellenza culturale e un irrinunciabile motore di sviluppo economico e sociale per la nostra città. Mi piace specificare che il Dipartimento di Architettura porta in città un ricaduta economica importante, quantificabile tra i 3 e 4 milioni di euro all’anno.
Tutto questo si può fare, se si riesce, oltre agli attori istituzionali coinvolgere altri attori, sopratutto imprenditori lungimiranti. Ritengo che quattro siano gli organi istituzionale di base: Ateneo, Comune, Regione e Dipartimento. Se ciascuno potesse fare sino in fondo la sua parte e se trovassimo una comune visione, potremmo farcela.
L’Amministrazione comunale dal 2002 ha dimostrato di avere a cuore le sorti della Facoltà di Architettura destinando importantissimi spazi e investendo cifre importanti per la riqualificazione di questi spazi, come il progetto per i lavori di ristrutturazione ed adeguamento alle norme antincendio e norme CEI degli impianti elettrici e sicurezza dell’ex scuola materna ing. Sella, da destinare a sede di Architettura con un importo totale complessivo di € 819.141,95, e di cifre altrettanto importanti per “Ex Orfanotrofio Diocesano”e in seguito programmando un futuro ancora più solido con l’imminente disponibilità del complesso Santa Chiara.
Il vero problema nasce dalla soppressione dell’Università diffusa in Sardegna voluto, voglio ricordare, dalla Giunta Soru nel 2008, che, dopo aver predicato demagogicamente la “società della conoscenza” ha cancellato i corsi di laurea diffusi nel territorio.
Mentre, nel 2010 la Giunta Cappellacci ha ripartito il fondo a favore delle sedi universitarie decentrate destinando quasi 6 milioni di euro per la prosecuzione e il completamento dei corsi, dimenticandosi completamente degli impegni presi ad Alghero per Alghero.
La distribuzione delle risorse premia le seguenti sedi: oltre 500mila euro all’Università di Sassari per il corso istituito nella sede di Olbia, quasi 3 milioni di euro al Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale di Nuoro, oltre 2 milioni al Consorzio Uno di Oristano e 413 mila euro al Consorzio AUSI di Iglesias!.
Purtroppo la mancanza di fondi ha sempre impedito alla SCARL di poter dare le risposte che il Dipartimento di Architettura, ma soprattutto i fruitori principali meritavano e meritano: gli studenti. Oggi la società consortile non è di fatto ancora sciolta, ma immagino lo sarà a breve: personalmente non sono mai stato interpellato in merito alle problematiche in corso dall’attuale amministrazione.
L’obiettivo principale è in parte raggiunto grazie al precedente e all’attuale “Preside”, infatti l’Università di Alghero, sin dall'inizio ha creato dei rapporti nazionali e internazionali di altissimo livello, questo potrebbe consentirci di sfruttare al massimo i raccordi con altri dipartimenti stranieri e diventare addirittura una Scuola internazionale.
Smettiamola una volta per tutte di litigare e pensiamo al bene comune della nostra collettività, proviamo a cogliere i valori positivi che emergono dalla società, noi stessi che lavoriamo o nel mio caso abbiamo lavorato nelle istituzioni siamo stati spesso troppo assorbiti dai comportamenti litigiosi, o comunque poco cooperativi, che caratterizzano la nostra società politica.
Troviamo una soluzione al problema dei finanziamenti per l’università della città di Alghero, riuscendo ad avere nella forma tecnicamente più efficace, più consona, il riconoscimento di un finanziamento regionale specifico per AAA, in quanto sede "non suburbana".
Personalmente ritengo che l’intero complesso del Santa Chiara, debba essere messo a disposizione del Dipartimento di Architettura, stabilendo una chiara fruibilità degli spazi a disposizione della città.
Ritengo un falso problema quello dell’Archivio Storico che può essere allocato presso i locali (completamente ristrutturati) che ora ospitano la biblioteca Comunale in via Mazzini, il primo piano e quasi completamente libero.
Antonello Muroni è presidente della Società Consortile per i Servizi Universitari e la Formazione ad Alghero.
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Il Comune ha contribuito generosamente
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Massimo Canu |
Sono stati, quindi, messi a disposizione del Dipartimento l’ex asilo Sella, il palazzo del Pou Salit, una parte dell’ex caserma dei carabinieri. Tra breve, non appena si concluderanno gli importanti lavori di restauro del complesso di Santa Chiara (per i quali sono stati spesi da comune euro 14.084.279) altri prestigiosi locali saranno messi a disposizione del Dipartimento di Architettura da parte del comune di Alghero. Gran parte del complesso, infatti, comprendente 7 grandi aule da 132 mq ciascuna, più una decina di locali più piccoli, per un totale di 2110 mq complessivi, sarà assegnato al Dipartimento di Architettura.
Il resto del complesso, comprendente la ex-chiesa di Santa Chiara più altri 3 locali, andrebbe a soddisfare le esigenze dell’intera cittadinanza di un centro bibliotecario-archivistico che vedrebbe accorpati biblioteca comunale, fondo antico e archivio storico, i quali nel frattempo sono stati sfrattati dalle precedenti ubicazioni per motivazioni diverse.
L’accorpamento in un unico sito del settore bibliotecario e di quello archivistico è stato deliberato il 2 agosto 2010 con la finalità di ottimizzare gli spazi e i servizi presenti e le dotazioni organiche disponibili per l’amministrazione comunale.
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Pianta Complesso Santa Chiara |
Massimo Canu è Assessore all'Urbanistica, Lavori Pubblici, Edilizia Privata, Politiche Abitative e Agenda 21 del Comune di Alghero.
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Investire in cultura è guardar lontano
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Giuliana Frau |
Se ha senso che la sede al sud sia ospitata nella città di Cagliari, ha altrettanto senso che la sede al nord lo sia in quella di Alghero e ci sono almeno tre buone ragioni a sostegno di ciò:
- la presenza di un aeroporto con voli internazionali che permette di avere scambi culturali frequenti con altri mondi e modi di pensare l’architettura e l’urbanistica, la cultura in tutte le sue forme;
- la storia, il carattere turistico e quindi aperto alle novità e agli scambi, la bellezza, la cultura, la dimensione fisica della città di Alghero e la sua discreta vicinanza a quella di Sassari, rappresentano ottimi potenziali per offrire un ambiente culturale ricco di stimoli, presupposto insindacabile per la presenza di una scuola di Architettura di qualità;
- il carattere stagionale del turismo e le sue relative conseguenze -tra le quali il potenziale inutilizzato delle seconde abitazioni che vengono normalmente occupate soltanto per due mesi l’anno- non solo sono perfettamente compatibili con la presenza di una scuola di Architettura e della relativa comunità, ma sono anche alla base di reciproci vantaggi tra residenti e non residenti.
Una scuola di Architettura ad Alghero serve, e se ce la possiamo permettere o meno dipende anche dalla volontà che ci mettiamo per averla. Le strutture fisiche per ospitarla ci sono o perlomeno ci sarebbero, e quelle economiche necessarie a mantenerla potrebbero esserci se si pensasse che oltre a dare prestigio e vitalità alla città, può anche contribuire a migliorarla. Contributo estendibile a tutto il territorio regionale. Migliorare lo spazio in cui si vive significa innalzare il livello di qualità della vita, quindi stare meglio. Possiamo permetterci di stare meglio? Io credo che sia un diritto e un’opportunità a cui non dovremmo rinunciare.
È facile dire che tutti siamo responsabili di questo possibile successo, a partire dalla comunità di Architettura, dai cittadini, dai commercianti, dagli attori politici. Ma come in tutte le cose, ci sono responsabilità maggiori e responsabilità minori. E credo che sia al livello della politica che si decidono le sorti di una scuola di Architettura ad Alghero.
Se la volontà politica c’è, e se non c’è soltanto a parole, allora è possibile avere questa risorsa. Ricordiamoci che investire sulla cultura significa saper guardare lontano: se ci saranno menti più aperte e colte, aumenteranno le idee intelligenti e miglioreranno molte cose.
Riguardo la questione spazi, il discorso è molto semplice e si basa su considerazioni pratiche. Dentro una scuola di Architettura la progettazione e la conseguente realizzazione di modelli di studio e di plastici d’esame, sono attività che non si possono in alcun modo evitare.
Facendo una stima empirica, e considerando che un tavolo di lavoro di 1.20 x 1.20 m.+ lo spazio di una persona in piedi di 0.60x0.60 m.+ lo spazio di movimento attorno al tavolo di 4.80 x 0.80 m. occupano una superficie di 5.64 mq, si può dire che lo spazio minimo necessario per consentire a 600 studenti di svolgere l’attività fondamentale di una scuola di Architettura deve essere di almeno 3.384 mq.
E stiamo parlando di spazio minimo necessario per poter realizzare piccoli oggetti lavorando con semplici cutter e squadrette. Ma se volessimo realizzare un modello in scala 1.10 della Sagrada Familia?!?! Attualmente, gli spazi a disposizione per svolgere tale attività, considerando le sedi di ex- Asilo Sella, ex-Orfanotrofio ed ex-Caserma sono pari a 724 mq e sono assolutamente insufficienti.
Quali spazi allora?? Servono spazi molto grandi, non solo grandi quantità di spazio. Mi viene in mente l’ex- complesso del Santa Chiara, ma anche l’ex-Vetreria, l’ex-Cotonificio. A quali condizioni una scuola di Architettura dovrebbe farne uso? Credo che dare nuova vita a questi immobili sia già una bella condizione, ma mi piace pensare che l’amore per il bene di una comunità si possa manifestare anche con la generosità di aprirli a tutti e di restituirli alla città.
Giuliana Frau è dottoranda di ricerca presso il Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero.
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Quo vadis, Architettura ad Alghero?
Piazza Civica - opinioni a confronto su Architettura ad Alghero. Ne discutono Massimo Canu, Arnaldo 'Bibo' Cecchini, Giuliana Frau, Natacha Lampis, Attilio Mastino, Antonello Muroni, Marco Tedde e Matteo Tedde.
INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
Abbiamo rivolto ai nostri interlocutori le seguenti domande: serve avere una Scuola di Architettura (già Facoltà, ora Dipartimento) ad Alghero? E ce lo possiamo permettere? Se sì chi dovrebbe concorrere a raggiungere questo obiettivo e facendo che cosa? Quali e quanti spazi dovrebbero essere destinati ad Architettura, e a che condizioni?
Gramsci e le “astuzie della storia”
... ovvero il capitalismo, il marxismo e il corporativismo.
Accendo la lampadina e mi accorgo di adoperare l’energia elettrica secondo una mia utilità. Anche un gesto così comune e banale mi fa capire che l’uomo, con la sua intelligenza (in questo caso non la mia, ma quella dell’elettricista), può utilizzare ed indirizzare verso le sue finalità gli elementi e le leggi naturali e fisiche.
Ciò mi porta a credere che la ragione e l’etica debbano orientare anche le leggi economiche “naturali”. Certo è la domanda di beni e servizi che stimola la loro produzione e non può essere lo Stato o il partito a stabilire arbitrariamente salari e prezzi o cosa e quanto produrre. Infatti, se le esigenze dei cittadini non fossero soddisfatte a causa di una offerta inferiore alle loro esigenze, si svilupperebbe il “mercato nero” .
10 Novembre 1926
Il Nobel per la letteratura viene assegnato alla scrittrice sarda, Grazia Deledda.
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Impressioni, arte, musica e teatro in ricordo di Ivan Graziani
Prenderà il via sabato prossimo, 10 novembre, il percorso didattico/artistico voluto dall’Associazione Culturale Impressioni in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore “Enrico Fermi“ di Alghero:
la cultura mi sorride fra le ombre e le tende di velluto” (Monna Lisa – I. Graziani)
L'intento dell'iniziativa, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna e dalla Provincia di Sassari, è avvicinare le nuove generazioni al precursore del rock in Italia proponendo una diversa occasione di aggregazione intorno al mondo della musica, dell’arte e dei temi sociali per far conoscere agli studenti l’artista di origini algheresi e al quale la città ha dedicato uno dei luoghi più impegnativi per la cultura: l’anfiteatro Ivan Graziani.
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Ivan Graziani |
L'intento dell'iniziativa, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna e dalla Provincia di Sassari, è avvicinare le nuove generazioni al precursore del rock in Italia proponendo una diversa occasione di aggregazione intorno al mondo della musica, dell’arte e dei temi sociali per far conoscere agli studenti l’artista di origini algheresi e al quale la città ha dedicato uno dei luoghi più impegnativi per la cultura: l’anfiteatro Ivan Graziani.
La Mercede ritrova la vecchia denominazione
Inizia bene la settimana che accompagna la squadra di basket femminile verso la trasferta sul parquet del Biassono Pilot Italia.
Infatti, la Federazione Italiana Pallacanestro ha deciso di omologare la vittoria algherese (69-54) nella seconda giornata sulla Virtus Cagliari.
Il malfunzionamento del tabellone segnapunti non ha cambiato il risultato maturato sul campo e per le cugine del Capo di Sotto viene rimandato l’appuntamento con i primi due punti stagionali.
Infatti, la Federazione Italiana Pallacanestro ha deciso di omologare la vittoria algherese (69-54) nella seconda giornata sulla Virtus Cagliari.
Il malfunzionamento del tabellone segnapunti non ha cambiato il risultato maturato sul campo e per le cugine del Capo di Sotto viene rimandato l’appuntamento con i primi due punti stagionali.
Primi passi verso un'Alghero migliore
Il movimento politico è entusiasta per il risultato raggiunto sulle nomine delle partecipate e raccoglie i curricula.
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Maria Graziella Serra, capogruppo |
«La nuova amministrazione di Alghero inaugura un modo diverso dal passato di selezione delle cariche di nomina comunale, all'insegna della trasparenza, pubblicità e rispetto delle competenze - si legge in una nota del gruppo C'è un'Alghero Migliore - Per questo, sono stati resi pubblici i profili delle due cariche di imminente nomina del sindaco (gli amministratori delle due società partecipate Secal e Società In House), invitando le forze politiche della maggioranza a presentare le candidature».
Volo inaugurale per Cuneo
Battesimo del nuovo collegamento aereo Ryanair dalla base di Alghero.
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Cuneo, Piazza Galimberti (foto del portale istituzionale di Cuneo)
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La compagnia irlandese inaugura il volo per Cuneo dal Riviera del Corallo, attivo dal 9 novembre.
Il collegamento avrà frequenza bisettimanale in inverno (lunedì e venerdì) e trisettimanale in estate.
«Prevediamo di trasportare circa 38mila passeggeri nel primo anno di operatività», dichiara Eleonora O`Connor, Sales and Marketing Executive di Ryanair per l’Italia. «Abbiamo fin’ora trasportato oltre sei milioni di passeggeri sull’aeroporto di Alghero e ci auguriamo di continuare a registrare ottime performance».
«Prevediamo di trasportare circa 38mila passeggeri nel primo anno di operatività», dichiara Eleonora O`Connor, Sales and Marketing Executive di Ryanair per l’Italia. «Abbiamo fin’ora trasportato oltre sei milioni di passeggeri sull’aeroporto di Alghero e ci auguriamo di continuare a registrare ottime performance».
9 Novembre 1860
Dopo la conquista del regno delle due Sicilie, Giuseppe Garibaldi si imbarca a Napoli sul vapore Washington per far ritorno a Caprera.
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