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Un Comitato pubblico-privato per le strade vicinali
Si è tenuto nei giorni scorsi un incontro tra l'amministrazione civica e i presidenti dei consorzi.
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Strada in zona Carrabuffas |
Un comitato tecnico formato dai delegati dei consorzi delle strade vicinali e dai tecnici del Comune per verificare gli statuti in vigore e definire regole nuove per la partecipazione dell'ente pubblico alle spese sostenute.
La decisione è stata presa al termine di una riunione convocata nella casa comunale di sant'Anna dall'amministrazione, cui hanno preso parte i presidenti dei consorzi che si occupano delle strade vicinali ricadenti in 19 aree dell'agro algherese, da La Speranza a Montagnese, a La Rucchetta.
Sette aspiranti manager in lizza: i nomi
In sette hanno risposto all'invito di C'è un'Alghero Migliore per la presidenza di Secal e Società in House.
Municipio di Alghero |
Sono in tutto sette i curricula pervenuti al Movimento C'è un'Alghero Migliore che aveva invitato chiunque in possesso dei requisiti fissati dalla coalizione, a candidarsi per ricoprire i ruoli di maggiore responsabilità nella Secal e nella Società in house.
14 Novembre 1901
Il cattivo stato delle strade dell’isola determina il fallimento del primo tentativo di attraversare in automobile la Sardegna da nord a sud (Sassari-Cagliari).
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Sfida in tv tra studenti sardi
Stamattina in sala Angioy le selezioni per "La forza dei ragazzi".
Sono sedici, studentesse e studenti degli istituti superiori del Nord Ovest Sardegna, tutti al quarto anno, e da oggi sono ufficialmente i portacolori della Provincia di Sassari a “La forza dei ragazzi”, concorso che li contrapporrà ai loro pari età provenienti dal resto dell’Isola in una sfida a colpi di storia della Sardegna e matematica, sport e musica, italiano e finanza, educazione civica e medicina, letteratura sarda e comunicazione.
Gli studenti selezionati |
La Fondazione Meta, la Ferrari e la Cinquecento
Lettera aperta dell'ex presidente di Meta Andrea Delogu al sindaco Lubrano.
Caro Stefano,
leggo sulla stampa “la fondazione è una Ferrari che finora è stata guidata come una cinquecento. Si è limitata ad allestire cartelloni di eventi, quando invece dovrebbe sviluppare progettualità, coinvolgendo anche altre realtà territoriali”.
Non concordo, tuttavia, anche io, se dovessi identificare la Fondazione con una macchina, sceglierei proprio la Cinquecento.
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Andrea Delogu |
leggo sulla stampa “la fondazione è una Ferrari che finora è stata guidata come una cinquecento. Si è limitata ad allestire cartelloni di eventi, quando invece dovrebbe sviluppare progettualità, coinvolgendo anche altre realtà territoriali”.
Non concordo, tuttavia, anche io, se dovessi identificare la Fondazione con una macchina, sceglierei proprio la Cinquecento.
Niente a che vedere con la Ferrari, l'obiettivo della Fondazione non era così sensazionalistico, prestazioni troppo alte rispetto alla realtà dei tempi e del nostro territorio.
Chimica verde e bonifiche: i progetti vanno avanti
Il sindaco Scarpa: «A Roma conferme sull’attuazione degli interventi».
Vanno avanti i progetti di reindustrializzazione nel sito produttivo di Porto Torres.
Nel corso della riunione che si è svolta a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, sono arrivate conferme sui piani dell’area turritana.
Al tavolo istituzionale con il governo, gli enti locali, i sindacati e l’Eni ha partecipato anche il sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa.
30 anni di attività per la scuola intitolata a Pasqual Scanu
Riprendono lunedì 26 di novembre le lezioni alla Escola de alguerés.
Quest’anno scolastico che si inaugurerà a giorni è sicuramente un anno speciale per l’Escola de alguerés che ha raggiunto, il mese scorso, il traguardo di tutto rispetto dei 30 anni di piena attività.
L’Escola infatti è stata fondata il 28 ottobre del 1982 da un gruppo di cultori dell'identità algherese.
Fu intitolata alla memoria di Pasquale Scanu, uomo di scuola, appassionato studioso e ricercatore di letteratura popolare che, con la propria attività di ricerca contribuì nel dopoguerra, assieme ad altri, alla diffusione della lingua e della cultura algherese.
L’Escola infatti è stata fondata il 28 ottobre del 1982 da un gruppo di cultori dell'identità algherese.
Fu intitolata alla memoria di Pasquale Scanu, uomo di scuola, appassionato studioso e ricercatore di letteratura popolare che, con la propria attività di ricerca contribuì nel dopoguerra, assieme ad altri, alla diffusione della lingua e della cultura algherese.
La marginalità del territorio di Alghero
Può il rapporto del governo regionale col territorio della comunità di Alghero ridursi ad una mera telefonata di assicurazioni tutta da verificare?
Carlo Mannoni |
Ho scritto alcuni giorni or sono su questo sito un articolo dal titolo "L'equivoco dei fondi per la Sassari-Alghero". Mi riferivo ad una imbarazzante visita ad Alghero da parte dell'assessore regionale dei lavori pubblici Angela Nonnis, venuta sul territorio ad informare cittadini, amministratori ed operatori economici sui fondi di cassa mancanti non solo per completare i due lotti in corso della Sassari-Alghero (dall'attuale 4 corsie a Cantoniera Rudas) ma anche per pagare le imprese, molte delle quali di subappaltatori locali, per una parte dei lavori eseguiti.
Dopo i "procurerò", "interverrò" e "sensibilizzerò", corrispondenti al niente in termini di risorse effettive, era arrivata al cellulare del segretario accompagnatore dell'assessore, nel corso dell'incontro pubblico, una telefonata dall'Anas con la notizia che i fondi erano praticamente in arrivo.
Industria, la Provincia in pressing sul governo
La presidente Alessandra Giudici: «Situazione esplosiva, verificate voi stessi».
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Alessandra Giudici |
«La situazione del Nord Ovest Sardegna non è meno esplosiva sul piano sociale, economico e occupazionale di quella del Sulcis o di altre aree dell’Isola, il governo non cada nel clamoroso errore di sottovalutazione che sta facendo la Regione e tocchi con mano il dramma che stiamo vivendo».
È la perentoria richiesta che il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, ha formulato questo pomeriggio al sottosegretario del Ministero dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti.
Salta nuovamente la distribuzione dei sacchetti
Ancora una volta mancano le scorte.
Domani, mercoledì 14 novembre, la prevista distribuzione dei sacchetti per l’igiene urbana presso il mercatino settimanale di viale Sardegna non avverrà.
L’approvvigionamento di nuovi sacchetti da distribuire, a causa di un ritardo nella fornitura, ha subito slittamenti e arriverà all’Aimeri Ambiente solo nei prossimi giorni.
13 Novembre 303
Martirio di Antioco nella città di Sulci. Sant’Antioco, insieme a Sant’Efisio, è uno dei santi patroni della Sardegna.
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Tavolo tecnico contro il punteruolo rosso
Presente anche il comune di Alghero.
Il fenomeno del Punteruolo Rosso che sta mettendo a forte rischio la sopravvivenza delle palme in Sardegna è al centro dell’attenzione da parte della Regione e degli enti che si occupano di studio e ricerca.
Venerdì scorso si è tenuto a Cagliari un tavolo tecnico promosso dall’assessorato all’Ambiente al quale hanno preso parte l’Agenzia Laore, l’Ente Foreste, l’Agris, l’Università e la Provincia di Sassari.
L'agonia di Calich e AAA
I cittadini algheresi stanno assistendo all'agonia parallela dello stagno di Calich e della Facoltà di Architettura.
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Enrico Muttoni |
Agonia in senso etimologico, cioè di lotta per la sopravvivenza. Ma alla preoccupazione di tutti per queste due realtà fa da contraltare l'impercettibile procedere, se non l'immobilismo pressoché totale, delle istituzioni.
Che hanno tre grossi problemi: i soldi, i progetti e la volontà di attuarli.
Questa fu la settimana che fu (10)
Diario 5-11 Novembre. In questa puntata: Obama; Pinocchio dove sei?; Non posso avere ragione; Citazioni.
12 Novembre 1863
Muore ad Alghero, Pietro Raffaele Arduino. Dopo aver percorso una brillante carriera religiosa, nel 1847 è nominato vescovo di Alghero dal papa Gregorio XV, su proposta del re di Sardegna.
A questo vescovo, algherese di nascita e di cultura, si deve la stesura del Petit compendi de la doctrina cristiana (il catechismo in algherese), stampato a Cagliari nel 1850.
A questo vescovo, algherese di nascita e di cultura, si deve la stesura del Petit compendi de la doctrina cristiana (il catechismo in algherese), stampato a Cagliari nel 1850.
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"Quo vadis, Architettura ad Alghero?", Piazza Civica - opinioni a confronto
Nuova puntata di Piazza Civica - opinioni a confronto su Architettura ad Alghero. Ne discutono Massimo Canu, Arnaldo 'Bibo' Cecchini, Giuliana Frau, Natacha Lampis, Attilio Mastino, Antonello Muroni, Marco Tedde e Matteo Tedde.
Abbiamo rivolto ai nostri interlocutori alcune domande sul futuro del Dipartimento (già Facoltà) di Architettura ad Alghero.
Come sempre, invitiamo anche i nostri lettori a partecipare al dibattito attraverso lo spazio dei commenti in fondo ad ogni articolo. E poiché ogni discussione ne ha bisogno, vi preghiamo solo di osservare le nostre regole di comunità per l'invio dei commenti.
Buona lettura e buona domenica.
Subito un tavolo di lavoro comune
Quo vadis, Architettura ad Alghero? Leggi i quesiti » |
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Natacha Lampis |
Risponderò a queste domande con delle altre domande. Serve a Bologna l'università? O anche, serve a Urbino, a Trento, a Ferrara avere un'università nella propria città? Proviamo a immaginare insieme cosa sarebbero queste città senza le loro università.
Sarebbero certamente città più povere, in termini culturali. Vorrebbe dire per loro avere in sé e produrre meno di quella straordinaria ricchezza di beni immateriali che è la conoscenza. Pensiamo a quali energie sociali ed intellettuali l'università è in grado di far circolare, quanto è in grado di influire sui costumi, sui comportamenti, sui modi di pensare; quanto impulso al pensiero e alle idee è in grado di offrire, quanto può stimolare la discussione e il dibattito.
L'università si trova al punto d’incrocio della ricerca, dell’istruzione e dell’innovazione, e ha in mano, sotto diversi aspetti, la chiave dell’economia e della società della conoscenza che sono quelle che caratterizzano l'epoca in cui viviamo. Quindi queste città senza le loro università sarebbero anche città più fragili, perché dove c'è l'università si è più robusti, si è meno soli, perché essa porta con sé relazioni, collaborazioni, scambi e risorse umane che sono tutte quelle cose che servono oggi per cambiare le città e il mondo e renderli dei luoghi migliori dove vivere.
Sarebbero infine anche città con meno danaro, perché - è giusto ricordare anche questo aspetto più pratico - l'università genera dove opera e svolge le sue attività quote non irrilevanti di PIL.
E allora, sarebbero queste città disponibili ad accogliere la possibilità che le loro università chiudano i battenti e vadano altrove? La risposta è naturalmente no, perché nessuna di esse vorrebbe sicuramente rinunciare ai benefici e alle opportunità che la presenza dell''università può offrire loro.
Per ritornare alla domanda iniziale, le università nelle città svolgono funzioni e hanno compiti, producono beni e sviluppano economia, quindi servono. Queste funzioni possono essere svolte anche ad Alghero, quindi anche ad Alghero l'università serve.
Mi pare però che il vero problema non sia stabilire se essa sia utile o meno. La vera questione è capire come noi cittadini di Alghero ci pensiamo, come ci desideriamo, quale progetto di città e di comunità abbiamo. La Alghero che io sogno per noi è una città vivace, aperta, accogliente, una città che ha cose da dire, esperienze da esprimere, una città dove l'istruzione e la formazione hanno un posto di primo piano, dove si lavora sodo e insieme per creare occasioni di crescita per tutti, dove si persegue con ogni mezzo la promozione della persona e la coesione sociale e dove tutti concorrono, ognuno con il proprio ruolo, al benessere della città.
Ecco, io la mia città la penso così. E allora per me non esiste il problema del "ce la possiamo permettere" perché ho chiara la strada e i passi necessari per percorrerla e so che l'obiettivo finale vale molto di più dello sforzo che è necessario fare per raggiungerlo.
Se sì chi dovrebbe concorrere a raggiungere questo obiettivo e facendo che cosa?
Se gli obiettivi di crescita e sviluppo sono chiari; se capiamo che la presenza dell'università ad Alghero è strategica rispetto a questi obiettivi; se siamo d'accordo che l'università può essere un fondamentale motore di sviluppo culturale, sociale ed economico per Alghero; ecco, se tutto questo è patrimonio certo e comune, allora l'unica possibile risposta è che l'impegno deve essere di tutti, nessuno escluso.
Partendo ovviamente dalla politica e da chi amministra perché sono loro ad avere la più importante responsabilità, quella di decidere, partendo da quello che si è detto nel corso della campagna elettorale. Ora si tratta di essere consequenziali a quelle parole e di impegnarsi quindi a fondo per trovare le soluzioni di cui la città e il Dipartimento hanno bisogno.
Se per trovare queste soluzioni è necessario andare con il metro - Comune e Dipartimento insieme - a misurare centimetro per centimetro gli spazi, che lo si faccia. La mia opinione è che debba essere aperto immediatamente un tavolo di lavoro comune, sostenuto da un dialogo franco e aperto, orientato a sciogliere i nodi ancora presenti. Prima di tutto quello che riguarda gli spazi.
Occorre poi pensare a come trarre il massimo beneficio dalla presenza del Dipartimento nella nostra città. Credo che debba essere definito un accordo-quadro che consenta all'Amministrazione di avvalersi delle competenze e della rete di relazioni del Dipartimento di Architettura.
Come insegnante posso testimoniare che con la scuola questa collaborazione già esiste; le scuole di Alghero e di Sassari lavorano insieme ad Architettura, in modo proficuo e stimolante per entrambi, già da qualche anno, sul tema della progettazione partecipata con i bambini e i ragazzi, sul tema della riflessione sugli spazi urbani e su quello della sostenibilità e della mobilità dei bambini.
Si tratta allora di credere in una relazione più forte e produttiva tra il Comune e Architettura, e di costruirla. Mi viene in mente quanto potrebbero essere utili le competenze e le risorse del Dipartimento su progetti strategici come il PAES (Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile) che siamo impegnati a elaborare proprio in queste settimane, o per altre grandi decisioni che ci aspettano come il piano della mobilità cittadina e il PUC.
E per concludere sulle cose da fare: il riconoscimento di un'adeguata dotazione finanziaria da parte della Regione. Anche su questo fronte è necessario l'impegno di tutti.
La prossima seduta della Commissione consiliare Cultura, Istruzione e Politiche Sociali che io presiedo incontrerà il Dipartimento proprio per ragionare su questi punti.
Quali e quanti spazi dovrebbero essere destinati ad Architettura, e a che condizioni?
Rispondo anche qui partendo un po' da lontano, e anche stavolta facendo un esempio che riguarda la storia recente della nostra città: la Piazza dei Mercati.
Per realizzare la Piazza dei Mercati la nostra collettività ha sacrificato un bene collettivo, la palestra Giordo con lo spazio attrezzato intorno. Quello che abbiamo ottenuto in cambio non ha ripagato la grave perdita.
Rimane in molti di noi la ferita inferta dall'essere stati "rapinati" di qualcosa che era importante per tutti per realizzare appartamenti, qualche posto auto e una sala per il gioco d'azzardo. Ho fatto l'esempio della Piazza dei Mercati perché essa rappresenta la direzione opposta a quella a cui dobbiamo tendere d'ora in avanti.
I beni della città non possono svenduti, né ceduti per operazioni speculative a vantaggio di pochi ma di nessun vantaggio per la crescita complessiva della città. Al contrario essi possono essere "prestati" e messi a disposizione solo di progetti che siano in grado di darci tanto, anzi tantissimo.
Io credo che offrire al Dipartimento gli spazi di cui ha bisogno per svolgere al meglio la sua attività didattica e di ricerca possa darci tanto nei termini di cui ho già parlato prima, all'inizio del mio discorso.
Aggiungo ora un'altra cosa: dobbiamo riuscire a far arrivare in porto la realizzazione al Santa Chiara della biblioteca congiunta, comunale e universitaria insieme. Pensiamo a quale straordinaria occasione potrà essere avere una biblioteca aperta a tutti nel cuore pulsante della città; questa è un'opportunità che non possiamo assolutamente perdere.
Lo stesso principio di condivisione della biblioteca deve essere adottato per tutti gli spazi assegnati ad Architettura, spazi che devono rimanere a disposizione della città, senza vincoli particolari o oneri, con l'unico impegno da parte della nostra comunità di fare salve le attività didattiche. Insomma, io credo si tratti solo di ragionare insieme. Sono certa che con questo metodo le soluzioni che cerchiamo verranno fuori.
Natacha Lampis è consigliera comunale della lista civica C'è un'Alghero Migliore, presiede la Commissione consiliare Cultura, Istruzione e Politiche Sociali.
PIAZZA CIVICA. Quo vadis, Architettura ad Alghero? Leggi i quesiti »
NE DISCUTONO
![]() Massimo Canu, assessore all'Urbanistica, Lavori Pubblici e Politiche Abitative |
![]() Arnaldo 'Bibo' Cecchini, direttore del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
![]() Giuliana Frau, dottoranda presso il Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
![]() Natacha Lampis, presidente della Commissione Cultura, Istruzione e Politiche Sociali |
![]() Attilio Mastino, Rettore dell'Università degli Studi di Sassati | ![]() Antonello Muroni, presidente della Società per i Servizi Universitari e la Formazione |
![]() Marco Tedde, capogruppo del Pdl | ![]() Matteo Tedde, capogruppo del Pd |
Quattro attori per AAA
Quo vadis, Architettura ad Alghero? Leggi i quesiti » |
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Arnaldo 'Bibo' Cecchini |
Posso rispondere senza e con il cappello. Senza cappello, da cittadino algherese, penso che serva e che il bilancio tra costi e benefici sia grandemente a favore dei benefici. Quindi la vera domanda dovrebbe essere: “possiamo permetterci di farne a meno?”
Con il cappello, da Direttore pro-tempore della Scuola di Architettura - Architettura ad Alghero (un incarico elettivo), dico che anche ad AAA serve essere ad Alghero e da questa collocazione può continuare a trovare grande beneficio.
Per un accordo con il Comune e collaborazione della Regione
Quo vadis, Architettura ad Alghero? Leggi i quesiti » |
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Attilio Mastino |
Il radicamento ad Alghero, all’interno del borgo medioevale e della città murata, è destinato ad esaltare la proiezione internazionale del nostro Ateneo, l’orizzonte mediterraneo, i rapporti con il mondo catalano testimoniati dalla presenza alla cerimonia inaugurale del Presidente della Xarxa Vives d’Universitats e dall’intervento di Marc Mayer recentemente nominato consigliere di amministrazione del nostro Ateneo
Purtroppo in questi anni abbiamo vissuto disagi e gravi umiliazioni per l’insufficienza degli spazi e per la sostanziale inattività della Società consortile attraverso la quale il Comune di Alghero si era impegnato a garantire la manutenzione delle strutture e degli spazi. I disagi per i nostri studenti e per i nostri docenti sono stati ripetuti e numerosi.
Ora il Comune di Alghero sta compiendo un passo importante destinando al Dipartimento di Architettura gli spazi del complesso di S. Chiara, e per questo merita il nostro sincero ringraziamento. Occorre essere consapevoli che questa dotazione sarà appena sufficiente a risolvere l'emergenza spazi vissuta dal Dipartimento, che al momento è molto grave, anche se siamo stati aiutati dalla Provincia di Sassari e dall’Istituto d’arte.
Sostenere la Scuola di Architettura ad Alghero, che quest’anno ha celebrato il suo decennale, significa mantenere una prospettiva professionale di alto livello, come testimonia la classifica CENSIS – Repubblica che ha collocato la Facoltà di Architettura al vertice della graduatoria di tutte le Facoltà italiane. Una soddisfazione grande per tutti noi.
Penso che l’obiettivo di costituire un centro di eccellenza internazionale ad Alghero debba essere perseguito innanzi tutto dall’Università, con la collaborazione del Comune e della Regione Sardegna, che deve trovare le forme per riprendere a sostenere finanziariamente il Dipartimento di Architettura.
Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione hanno finora escluso qualunque ipotesi di trasferimento a Sassari o di bilocazione (tra Alghero e Sassari) del Dipartimento, impegnandosi a reperire le risorse economiche e umane per mettere al riparo la sede di Alghero dal pericolo di soppressione, legata alla riduzione del numero dei docenti (molto vicino alla soglia di 35) e dal processo di accreditamento delle sedi e dei corsi di laurea affidato all’ANVUR, con il quale presto dovremo fare i conti. Siamo al fianco dei nostri colleghi per garantire risposte efficaci, investimenti e sviluppo.
Ovviamente sono personalmente interessato a discutere pubblicamente, anche in una seduta del Consiglio Comunale, le condizioni attraverso le quali si potrà stabilizzare la presenza universitaria in Alghero, che richiede l’impegno dell’ERSU per le residenze studentesche, dell’Università e del Comune: quel che è certo è che l’attuale accordo, completamente disatteso, deve essere rivisitato alla luce delle nuove condizioni e dei nuovi spazi assegnati al Dipartimento. Vorremmo chiudere un accordo anche per la gestione integrata della biblioteca del Dipartimento e della Biblioteca comunale nei locali della chiesa di Santa Chiara, mentre siamo grati al Vescovo ed alla Curia per l’aiuto finora assicurato.
Soprattutto vorremmo che l’Università in Città o la Città universitaria possa fondarsi su una continuità urbanistica tra Ateneo e Città, su una reciproca accettazione di valori e di prospettive, su un impegno comune per migliorare la qualità della vita non solo degli studenti e dei professori ma anche dei cittadini. Le scelte, anche le più minute, fatte dall’Università in relazione agli orari, agli spazi, alla mobilità, ai servizi, ricadono immediatamente sulla città. Sotto questo profilo, ripensare ai tempi del lavoro e dello studio dentro l’università può costituire un input per il rilancio stesso della vita urbana.
L’Università non è una monade autoreferenziale, bensì è il valore aggiunto di un territorio che ha assoluta necessità di svilupparsi, un interlocutore fondamentale per le istituzioni che vogliano avviare nuovi percorsi di crescita, per l’economia e la piena occupazione in nuove filiere, sulla base di nuovi modelli di sviluppo. Le stesse ricerche che si svolgono entro l’Università debbono assumere una visibilità maggiore e rendere fertile il territorio che ci accoglie, con l’incremento dei brevetti e lo sviluppo delle attività di Porto Conte Ricerche nei locali di proprietà dell’Ateneo.
Infine, i corsi di lingua promossi a Palazzo Serra e l’attività del Dipartimento di Scienze Umanistiche e del Centro Linguistico di Ateneo nel centro storico possono contribuire ad arricchire la vita cittadina, aumentando il numero degli studenti stranieri.
Anche la città di Alghero deve crescere più velocemente e sentire la responsabilità di ospitare un prestigioso Dipartimento universitario, estendendo le sue offerte culturali, ampliando e qualificando la rete dei musei, con concerti, spettacoli, offerte culturali e con una elevazione della qualità della vita e degli incontri sociali, trasformandosi in un sistema urbano eco-sostenibile, anche attraverso l’apertura dell’Auditorium comunale.
Attilio Mastino è Rettore dell'Università degli Studi di Sassari.
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NE DISCUTONO
![]() Massimo Canu, assessore all'Urbanistica, Lavori Pubblici e Politiche Abitative |
![]() Arnaldo 'Bibo' Cecchini, direttore del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
![]() Giuliana Frau, dottoranda presso il Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
![]() Natacha Lampis, presidente della Commissione Cultura, Istruzione e Politiche Sociali |
![]() Attilio Mastino, Rettore dell'Università degli Studi di Sassati | ![]() Antonello Muroni, presidente della Società per i Servizi Universitari e la Formazione |
![]() Marco Tedde, capogruppo del Pdl | ![]() Matteo Tedde, capogruppo del Pd |
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